THE GRAND BUDAPEST HOTEL

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Ho aspettato l’uscita del nuovo di Wes Anderson con lo stesso entusiasmo provato a dieci anni per Spice Girls – Il Film (1997). Per una serie di inconvenienti sono riuscita ad  andare al cinema solo giovedì e quindi, con lieve ritardo, ecco che diventa la scelta cinematografica di questa settimana.

PREMESSA.

 I film di Wes Anderson non sono oggetto di recensione per un semplice motivo: o ci si scrive su una tesi di laurea bella approfondita o si dice semplicemente ‘Meraviglia / Non mi convince’. Questo è tutto, quindi cercherò solo di cavarmela senza scivolare nell’idiozia .

Il regista americano torna dopo il super acclamato Moonrise Kingdom, con un film dedicato allo scrittore austriaco Stefan Zweig (uno dei più noti di inizio Novecento, che si vide bruciare tutti gli scritti dai nazisti nel 1933) e ambientato nell’Europa di inizio Novecento in un lussuoso hotel nell’immaginaria Repubblica di Zubrowka.

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The Grand Budapest Hotel racconta le avventure di Monsieur Gustave (Ralph Fiennes), il concierge di un famoso hotel europeo, e di Zero Moustafa (un talentuoso Tony Revolori), il neoassunto Lobby Boy della hall che diventa il suo migliore amico. La storia è incentrata sul furto-recupero di un dipinto rinascimentale ‘Ragazzo con Mela’ di valore inestimabile, lascito testamentario di Madame D. a Monsieur Gustave, che scatenerà una vera e propria battaglia di famiglia.

Il termine ‘Racconta’ è davvero appropriato. Sì, perché a guardarlo vi sembrerà paradossalmente di sfogliare le pagine di un libro ed entrare dentro ogni capitolo. Avete presente la scena di Mary Poppins, quando Jane, Michael, lo spazzacamino Bert e la signora Poppins sono nel parco ed entrano nei quadri esposti per terra? Ecco, vedendo questo capolavoro cinematografico vi sembrerà di essere proprio i protagonisti di quella scena disneyana. Sarete catturati dalla scenografia e fotografia così barocche, dall’ ilarità contagiosa e dal carisma indiscusso di un cast eccezionale che si arricchisce di nuovi attori rispetto alla solita filmografia andersiana: Ralph Fiennes, Tony Revolori, F. Murray Abraham, Saoirse Ronan, Jude Law e Mathieu Almaric.

The Grand Budapest Hotel diventa il frutto della mente di un grande Esteta, che vuole spiegarci la vera essenza dell’Eredità: trasmissione di una Memoria ma anche condivisione del Sapere, in una vita che altro non è che unione di storie nella Storia.