NBA: I love this game

di Surfa

In questo mese, mentre tutti pensano ai Mondiali di calcio in Brasile, sono sicuro che c’è qualcuno che, come me, oltre alla Coppa del Mondo si è appassionato anche alle Finali NBA 2014. La National Basketball Association è la lega di basket più prestigiosa del nostro pianeta, ed al suo interno militano i giocatori più forti di tutto il globo: insomma, quasi uno sport a parte rispetto al basket normale.

Sono sempre stato un appassionato di NBA. Spesso alcune passioni non si scelgono, sono loro a scegliere te. Ricordo che intorno ai dieci anni, mentre tutti i miei compagni di classe collezionavano l’album di calciatori Panini, io ero lì che avevo il mio album di figurine NBA. C’era chi voleva la maglia di Del Piero… e io cercavo quella di Jordan o di O’Neal. A Natale c’era chi riceveva un VHS del proprio cartone preferito e chi come me riceveva il VHS del Dream Team (nome con cui viene chiamata la nazionale di pallacanestro statunitense).

Tornando a quello che è successo una settimana fa, gli Spurs sono i nuovi campioni della lega ed hanno battuto in finale i favoriti Miami Heat. Ora, non mi dilungo con le caratteristiche tecniche di ciò che è avvenuto, non parlo di cosa ascoltano i giocatori prima delle partite (se siete curiosi di questo aspetto andate sul mio blog su RedBull.it cliccando qui), stavolta analizzo l’importanza di una vittoria di questo tipo. In NBA ormai vince la squadra più forte, non il singolo più forte. Non basta il LeBron della situazione. Non basta l’MVP Kevin Durant. Con la vittoria degli Spurs potrebbe esserci una rivoluzione in uno sport in cui si gioca in cinque, ma dove si è sempre esaltato il fenomeno singolo.

In passato, ma in realtà fino all’anno scorso, le franchigie vincenti erano quelle con tanti giocatori buoni ed un super campione. I Miami Heat hanno vinto due titoli consecutivi con LeBron James, i Lakers hanno vinto 5 campionati con Kobe Bryant e 5 con Magic Johnson, infine i Chicago Bulls hanno vinto 6 volte l’NBA con “un certo” Michael Jordan. Tra questi non ho nominato uno dei protagonisti delle Finali 2014, ovvero Tim Duncan, che con i suoi Spurs ha vinto 5 campionati, così come Kobe e Magic, ma la differenza sostanziale con essi, è che lui non è considerato la stella assoluta della squadra. Mi spiego, Duncan è visto come uno dei giocatori più forti di sempre, ma gli Spurs non ruotano intorno a lui…gli Spurs hanno vinto perchè sono una squadra dove ognuno è fondamentale. Lui avrà vinto il quinto anello, ma i suoi compagni di squadra, Parker e Ginobili ne hanno vinti quattro, sempre con la stessa divisa, a dimostrazione che tutti sono allo stesso livello, per questo dico che gli Spurs forse hanno cambiato il modo di concepire l’NBA. Infine un altro dato fondamentale: il nostro Marco Belinelli ha segnato un traguardo epico in questa lega, diventando il primo italiano nella storia a vincere l’ambito anelloDreams come true.

NBA

Per concludere, pensando a quello che succederà nella stagione NBA 2015, partiamo da alcune certezze. I big three della lega: Kobe Bryant, LeBron James e Kevin Durant, hanno tre situazioni dure da gestire. Il primo ormai è verso fine carriera, quindi sarà difficile per lui raggiungere MJ con il numero di trofei vinti. Il secondo, considerato il nuovo Jordan, non sarà mai come quest’ultimo, perchè MJ non ha mai perso una finale, mentre James ne ha già perse due e potrà solo raggiungerlo con il numero di anelli. Infine Durant, fresco del titolo MVP, deve assolutamente vincere il titolo se vuole entrare nell’olimpo degli dei; MJ ha vinto il suo primo campionato NBA alla sua settima stagione nella lega, e per KD la prossima sarà la sua settima annata.. chissà se questa sarà la volta buona per lui. I love this game.

Grazie ad Isa Milk per lo spazio.

Surfa

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