INTERSTELLAR

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Interstellar è la mia pellicola della settimana, uscita in Italia lo scorso 6 Novembre e distribuita Warner Bros. Pictures. E’ un film che divide, un film che fa parlare, ma soprattutto un film di Christopher Nolan il Visionario.

In un futuro imprecisato, un drastico cambiamento climatico ha colpito duramente l’agricoltura. Un gruppo di scienziati (Matthew McConaughey, Anne Hathaway, Jessica Chastain, Michael Caine, Wes Bentley, David Oyelowo, Matt Damon) sfruttando un wormhole per superare le limitazioni fisiche del viaggio spaziale e coprire le distanze del viaggio interstellare, esplorano nuove dimensioni per il bene dell’umanità.

Magazine, testate, amici e conoscenti di tutti i profili social si sono cimentati nelle più autorevoli e pedisseque analisi, ma non è il mio caso. Cercherò di essere il più lineare possibile per un film che di lineare non ha proprio nulla.

Vedere Interstellar è un grande gesto d’amore, perché l’amore è il cuore di questa pellicola. Un amore che trascende ogni dimensione, aprendo la mente degli scienziati-eroi verso i più grandi interrogativi umani. Un amore incondizionato che abbandona ogni vincolo terreno per liberare l’uomo da paure e limiti.

Interstellar è anche un grande viaggio della conoscenza, una missione nell’universo che mostra forti similitudini tra Cooper (Matthew McConaughey) e il viaggiatore per eccellenza, Ulisse, portando alla mente la celebre terzina dantesca “Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza“. L’ingegnere- astronauta Cooper è l’Ulisse noliano, costretto ad affrontare numerose sfide per salvare la propria famiglia e far ritorno ad Itaca.

Il viaggio interstellare ha anche una grande colonna sonora firmata Hans Zimmer, celebre compositore tedesco e vincitore del Premio Oscar nel 1995 con Il Re Leone. Tra atmosfere epiche e spaziali, Zimmer accompagna perfettamente la pellicola sci-fi, regalando numerose pause sognanti.

Infine, quella di Nolan è una grande sfida cinematografica, che lo porta a confrontarsi inevitabilmente con il capolavoro di Kubrick “2001: Odissea nello Spazio”. Qui la critica si divide: ottimi rimandi o imperfette citazioni? A volte la risposta è quella più semplice: non importa.

La verità è una soltanto: il grande ingranaggio Cinema punta sempre meno su film ambiziosi come l’ultimo di Nolan. Non ha senso soffermarsi sulle imperfezioni di tali pellicole, perché è questo il cinema che bisogna incoraggiare. Bisogna puntare, infatti, su storie nuove o con nuove visioni, perché solo queste resteranno imperiture e stimoleranno al miglioramento.

Concludo con il commento a caldo su Interstellar di Quentin Tarantino, che offre sempre ottimi spunti di riflessione.

Era da un po’ che qualcuno non se ne veniva fuori con una visione così imponente delle cose. Tenete in considerazione anche gli elementi ambientali, l’onnipresente polvere, il fatto che questi personaggi vivono in questa specie di cappa polverosa che avvolge la loro porzione di mondo. E’ qualcosa che ti aspetteresti di vedere in un film di Andrej Tarkovskij e Terrence Malick, non in un kolossal sci-fi […] Poi c’è il suo modo di fare cinema, che si basa su quella maestria artigianale, vecchio stile […] Quando ho visto il film all’IMAX (ndr girato in 70 MM) presso la Universal City lo scorso ottobre, sono stato accolto da Christopher Nolan e insieme a me fra il pubblico c’erano svariati altri registi. Non avevo una chiara idea di quello che avrei visto di lì a poco e mentre aspettavo che partisse ho realizzato che era dal primo Matrix che non ero così interessato a voler davvero vedere un film di cui ignoravo praticamente ogni cosa.

Trailer Interstellar dal 6 Novembre al Cinema