7. APOLLO, L’UOMO ACCOLLO

 

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Foto di Noemi La Croix

di Stefy Blood & Isa Milk

Almeno una volta nella vita abbiamo avuto questo tipo di problema: l’accollo maschile.

Accollo [ac-còl-lo] s.m.

1 Parte del carico posto sul davanti del carro a due ruote, che viene a pesare sul collo della bestia da tiro

 L’Uomo Accollo è una categoria da cui non si può scappare. Sin da piccolissime ci preparano a questa impresa che segnerà la nostra vita sentimentale. Arriva all’improvviso e lo riconosciamo subito, o meglio riconosciamo subito la nostra croce. Come spiegarlo in modo esaustivo? Immaginatevi uno zainetto, di quelli che potrebbero sembrare comodi durante la partenza per una vacanza al mare. Poi, però, vi ritrovate nel bel mezzo del cammino di Santiago, e comprendete subito la sua natura: lo zainetto è indubbiamente scomodo e vi sta talmente attaccato alla schiena da creare un effetto serra di tutto rispetto.

Ecco, amiche, l’Uomo Accollo è quello zainetto che vi fa sudare come la peggiore maglia neoprene made in China. 

Come da tradizione un nome per tutti: Apollo, il nostro Uomo Accollo. Apollo l’ uomo venuto dallo spazio con la sola intenzione di conquistarti. Aspetto buffo e occhiali demodé che neanche il più tenero degli antiquari espone più. Si è appena iscritto all’università ma ha sempre sognato una storia d’Amore con una donna brava e matura. E tu amica hai solo fatto l’errore di trovarti nel posto sbagliato al momento sbagliato, come è capitato anche a me.

Afosa domenica di Giugno. Ero seduta ad un tavolo di Pompi, bar di fiducia, con giornale, occhiali da sole e spremuta d’arancia. Apollo di fianco in solitaria. Continuava a fissarmi come a sperare che fossi io a rompere quel muro di silenzio tra i nostri tavoli. E poi il colpo di scena: Apollo, lo studente imbranato, non voleva rassegnarsi. Aveva già deciso con un semplice sguardo che avremmo cresciuto tre figli tra i nostri vigneti della Normandia, con due pastori maremmani (Topo e Lino) e la sua vecchia tata Maria. Così con tutto il cuore in gola: “ Può passarmi il posacenere?”, ed io “Si, certo. Ne ha una anche per me?”.

– No, signora M. era solo un modo per parlarle. E’ stupita perché conosco il suo nome? Non si preoccupi, non sono uno stalker. L’ho chiesto semplicemente ad uno dei camerieri.

Vorrei presentarmi: mi chiamo Apollo Pi, studente del primo anno di Economia dell’Università telematica UniCampus. Lei non mi conosce perché sono nuovo del quartiere. Appena l’ho vista, ho pensato che sarebbe stato bello conoscerla, perché è giovane e poi legge tanto, proprio come me (sorriso beota). Inoltre ascolta sempre tanta musica, proprio come me. No, la prego non mi guardi con quella faccia perplessa! Non sono uno stalker, davvero. Sono solo un ragazzo che si è appena trasferito in questa grande città. Vede… purtroppo non ho mai conosciuto mio padre perché ha lasciato me e mia madre quando eravamo piccolissimi. E poi mia madre si ammalò quando avevo dieci anni e la Signora Tata Maria fu l’unica a prendersi cura di me.

La Signora Maria è sempre stata una buona Signora. Mi ha permesso di studiare, di fare sport e ora mi sta aiutando a frequentare l’università. Mi paga anche la casa, sa? Sì, perché dice che devo fare esperienza e conoscere la gente che ha i miei stessi interessi così cresco e poi dopo gli studi posso trovare un lavoro e riesco anche a fare dei viaggi e una famiglia. Chissà.

Allora queste settimane … sto per concludere signora M. , le rubo ancora pochi minuti. Le dicevo, allora… queste settimane la vedevo sempre leggere e ascoltare tanta musica e ho pensato: perché non conoscere la signora M. così carina, così piena di interessi come me? Qui nel quartiere la conoscono tutti, dicono che è una quasi famosa. Cioè che ha qualche amico famoso e che fa un bel lavoro. Allora queste settimane, come le dicevo prima, ho pensato: perché non conoscere la signora M. così bella e buona che potrebbe aiutarmi a vivere meglio in questo posto? Lei che ne pensa signora M.?

Quindi, nulla. Era impossibile restare indifferenti al povero Apollo. Volevo aiutarlo e sentirmi a posto con la coscienza. Mi sarei limitata ad un caffè una tantum e qualche messaggio in privato su facebook che avrebbe allietato la sua condizione di estrema solitudine.

Purtroppo Apollo con la stessa genuinità riuscì a strapparmi il numero di telefono. Quindi: 23 chiamate, 45 messaggi su whatsapp, 33 like su instagram, 56 poke su facebook, 12 sms canonici.

Era impensabile continuare la mia missione cattolica nelle frontiere del buon Dio. Provai a fargli presente che avevo già una relazione stabile, un amante fittizio che mi occupava il resto del tempo, un dominus pretenzioso e due attività di volontariato. Ma nulla. Apollo pretendeva di essere un protagonista della mia vita come io avrei voluto che lo fosse la Nutella se solo Dio mi avesse donato il metabolismo di una giapponese.

Finsi anche un trasferimento in Alaska, ma non servì perché credeva nei rapporti a distanza. Non c’era più nulla da fare, perché un accollo è come un diamante, per sempre.

Morale: amiche abbracciate la vostra croce e fatevi forza. Per fortuna anche Apollo troverà la sua metà, un giorno. Sicuramente gli studi e una relazione autentica con una ragazza dei suoi stessi principi lo porteranno a ricercare una dimensione reale, dimenticando quell’idea di voi come coppia felice. La stessa che ha contribuito a dargli speranza e affinare aspetto e cultura per essere accettato da tutti.

In sintesi: avrete almeno +100 punti paradiso. XoXo