TURNER

 Turner racconta l’ultimo quarto di secolo della vita del grande ed eccentrico pittore inglese Joseph Mallord William Turner (1775-1851).

Profondamente colpito dalla morte del padre, Turner vive con la sua storica e devota governante Hannah, da cui è amato ma verso la quale non mostra alcun interesse o riguardo, usandola solo per soddisfare i suoi appetiti sessuali.

Nel frattempo, si lega alla Signora Booth, una vedova che gestisce una pensione sul mare a Margate, con la quale alla fine andrà a convivere nel quartiere londinese di Chelsea, dove morirà.

Turner non è un biopic o un documentario. E’ una ricca riflessione cinematografica sull’esistenza controversa di un grande artista. Un uomo che viaggiava, si intratteneva nei salotti aristocratici, ma frequentava anche i bordelli. Un uomo che faceva parte della Royal Academy of the Arts, ma per dipingere una bufera di neve si fece legare all’albero maestro di una nave. Turner era essenzialmente un artista autentico e carismatico, che divideva pubblico e reali.

L’ultima pellicola di Mike Leigh è la rappresentazione dell’animo inafferrabile e delle tele inquiete di quest’ artista. E’, quindi, l’ eterno conflitto tra la natura mortale e la sua arte eterna, tra le sue fragilità e forze poggiate su equilibri precari.

Turner, inoltre, è un film elegante con due evidenti punti di forza: l’interpretazione formidabile di Timothy Spall e la fotografia luminosa di Dick Pope, collaboratore storico di Leigh.

Non stupiscono, quindi, le quattro nominations agli Oscar 2015 per: Miglior colonna sonora originale, Miglior Scenografia, Miglior costumi e Miglior fotografia.

Un film da vedere, assolutamente. Dal 29 Gennaio al cinema.